Il Diario di Roma o Diario d’Ungheria, detto Cracas: una rivista del settecento e dell’ottocento digitalizzata


La Biblioteca Casanatense ha digitalizzato e messo in rete i numeri 1716 al giugno 1758 dell’interessante periodico “Il Diario di Roma o Diario d’Ungheria”, detto Cracas utile a ricostruire la storia italiana ed europea del ‘700 e dell’800. E’ previsto (ma non ancora finanziato) il completamento del lavoro di digitalizzazione dei numeri della rivista presenti alla Biblioteca Casanatense (1716-1836).
Il “Diario di Roma o Diario d’Ungheria” comparve il 5 agosto 1716 per iniziativa dei fratelli ungheresi Luca Antonio e Giovanni Chracas, con il primitivo intento di rendere di pubblico dominio le notizie della guerra che si combatteva proprio in Ungheria fra l’imperatore Carlo VI e il sultano Achmet III. Le notizie giungevano a Roma da Vienna per mezzo del corriere ordinario. L’idea ebbe fortuna: cessata nel 1719 la guerra, il giornale seguitò ad uscire e divenne in breve tempo il più importante di Roma. Per quarant’anni, fino al 1771 anno della sua morte, la redazione del giornale fu completamente nelle mani di Caterina Chracas, figlia di Lucantonio e arcade romana. Le succederanno nel tempo l’abate Vincenzo Giannini, Gaetano Cavalletti, l’abate Pietro Magnani e Giovanni de Angelis. Fino al 1894 il Cracas pubblicò, in breve o per esteso, gli avvenimenti religiosi, politici e militari della città e le notizie che ad essa pervenivano dall’Italia e dall’estero, diventando per i posteri una ricchissima fonte di notizie per ricostruire storia e soprattutto cronaca di quei due secoli.
Inizialmente esce il sabato con il titolo “Diario Ordinario d’Ungheria”, riportando notizie esclusivamente militari provenienti dall’estero; a partire dal 1718, diventa bisettimanale e vi cominciano a comparire cenni di cronaca romana, il titolo cambia in “Diario Ordinario” e tale resterà fino a tutto il 1774.
Dal 1721 il “Diario”, generalmente di dodici pagine, si stampa tre volte alla settimana: il mercoledì porta le notizie dall’Italia e dall’estero; il venerdì solo dall’estero, il sabato solo da Roma, con ventiquattro pagine, che potevano arrivare anche a trentasei quando vi si aggiungevano notizie estere. Nelle notizie del sabato erano comprese anche quelle ecclesiastiche. Dal 1768 si passa a due numeri settimanali: il venerdì con le notizie prima dall’Italia e poi dall’estero e il sabato con le notizie da Roma. Dal 1775 abbiamo due Diari che formano una nuova serie progressiva numerica, e cioè: il “Diario Estero” di ventiquattro pagine, che esce il venerdì: e comprende le notizie dall’Italia e dall’estero; e il “Diario Ordinario”, di dodici o più pagine, che porta le notizie da Roma ed esce il sabato.
La vita del giornale continua ad essere molto movimentata, nella forma e nella continuità: durante la Repubblica Romana non esce dal 15 dicembre 1798 al 5 ottobre 1799; successivamente cambia il titolo in Diario di Roma, poi sospende le pubblicazioni nel luglio 1809, quando il Papa prigioniero di Napoleone viene “deportato” in Francia. Riappare nel 1814 con la Restaurazione e nel 1848 la testata si trasforma definitivamente in “Gazzetta di Roma”.

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