Andrea Schivo: “Giusto fra le nazioni”

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Il 27 marzo si è tenuta presso il carcere San Vittore di Milano la cerimonia in onore di Andrea Schivo, nato a Villanova d’Albenga, secondino presso il carcere milanese e morto in un campo di concentramento nazista per aver aiutato i bambini ebrei detenuti nello stesso carcere. Per questo motivo, lo Stato di Israele ha riconosciuto Schivo meritevole di essere insignito della onorificenza di “Giusto fra le Nazioni”.

Era originario di Villanova il secondino che perse la vita in un campo di concentramento tedesco perché responsabile di aver dato da mangiare ad alcuni ebrei detenuti nei cameroni del quinto raggio del carcere di San Vittore di Milano.
Andrea Schivo, piccolo e sfortunato Perlasca, era nato nel paese della piana ingauna nel luglio del 1895, giusto in tempo per andare in prima linea sul Piave nel 1915 e beccarsi una pallottola che gli aveva sfigurato il naso. Per i suoi meriti di guerra venne assunto nelle guardie carcerarie di Imperia da dove poi passò a San Vittore.
Fu a Milano (dove sposò nel 1935 Giuseppina Venegoni) che Schivo, chiamato dai colleghi per la sua autorevolezza il «Superiore», mosso a pietà dalle condizioni delle famiglie di ebrei che venivano incarcerate in attesa di essere imbarcate sul marciapiede 21 della stazione Centrale con destinazione Auschwitz, venne scoperto e trasferito anch’egli in Germania, a Flossenburg, dove trovò la morte, causata da «maltrattamenti, percosse e sevizie» da parte delle SS, il 29 gennaio del 1945, due giorni dopo che l’Armata Rossa aveva abbattuto i cancelli di Auschwitz.
A tradire Schivo furono le ossa di pollo trovate nella cella che ospitava gli ebrei, i quali, sotto tortura, indicarono la provenienza di quel cibo che, con uova, marmellata e frutta, il secondino aveva portato ai bambini.
La storia della guardia carceraria era stata portata a conoscenza dei parenti ma solo in parte. Ieri a Villanova, uno dei diretti discendenti di Andrea, Pietro «Viermin» Guglielmo Schivo, 91 anni, consigliere comunale dal 1946 al 1951, ha appreso i particolari di questa vicenda commovente, anche grazie alla ricostruzione fatta dal Centro di Documentazione Ebraica di Milano.
Viermin ricostruisce l’albero genealogico dello zio, destinato a diventare simbolo del coraggio e dell’altruismo dei villanovesi. Figlio di Rocco e di Costanza (titolari della «Fabbrica della pasta» di Villanova), Andrea trascorse la sua giovinezza nella casa di famiglia in vico Arroscia. Ha tre fratelli: Giovanni Titin, Giacomo e Ambrogio. Da quest’ultimo nasce Pietro Guglielmo, che riporta come Andrea, soprannominato dagli amici villanovesi «il gigante» non tanto per la sua statura ma per la sicurezza con cui manifestava le sue idee, per la sua «socievolezza», la sua passione per i boschi, la caccia e la musica. Quando poteva lasciava Milano per trascorrere brevi periodi nella sua Villanova. La figlia Costanza morirà a 35 anni nel 1970. La ricostruzione dei dati anagrafici di Schivo è stata possibile anche grazie all’ex vicesindaco Franca Tamarindo Navone, autrice del libro storico su Villanova pubblicato dal Comune nel 1999.
L’esemplare comportamento della guardia carceraria villanovese è testimoniato da un documento sottoscritto da 19 suoi colleghi che certifica come Schivo venne incarcerato nella cella numero 108 «per aver agevolato dei detenuti ebrei». Il documento è conservato presso il Cdec milanese
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visita :

    il sito dello Yad Vashem, Scuola Internazionale per gli Studi della Shoah (versione in in italiano

    il sito del Museo dell’Olocausto Yad Vashem) a Gerusalemme. Al suo interno lo Shoah’s Victims Database. Il database si basa in parte su più di due milioni di “pagine di testimonianze” presentate sin dal 1950 da parte di sopravvissuti, parenti e amici di ebrei sterminati durante l’Olocausto al Yad Vashem, il gigantesco museo e monumento situato alla periferia di Gerusalemme. Alcune informazioni, come è spiegato nel sito, provengono anche dalla documentazione storica, tra cui corrispondenze tra ufficiali nazisti o liste di detenuti nei campi di concentramento.

    scarica il Catalogo dei testi posseduti dalla Biblioteca di Scienze della Storia e della Documentazione storica sull’Olocausto:
    olocausto1.doc

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